Metafore

Metafora dei due scalatori

Molte persone arrivano dallo psicologo credendo che sia una sorta di essere illuminato, che ha risolto tutti i suoi problemi, e ha messo tutto a posto, ma in realtà non è così.

È più come se tu stessi scalando la tua montagna là in fondo e io stessi scalando la mia montagna quaggiù. E da dove sono io, sulla mia montagna, posso vedere cose sulla tua montagna che tu non puoi vedere, come una valanga che sta per cadere, o un sentiero alternativo che puoi imboccare o che non stai utilizzando la tua piccozza in modo efficace.

Ma ti prego di non credere che io abbia raggiunto la cima della mia montagna e mi sia seduto e rilassato, a prendermela con calma. Il fatto è che io sto ancora scalando, sto ancora facendo errori e sto ancora imparando da questi. E alla fine, siamo tutti uguali. Stiamo tutti scalando la nostra montagna fino al giorno in cui moriremo.

Ma il bello è che tu puoi migliorare sempre più nello scalare e imparare sempre più ad apprezzare il viaggio. E questo è il lavoro che faremo qui, si lavora insieme, siamo una squadra.”
(Harris, 2011)

Durante i primi colloqui uso spesso questa metafora.

Immaginate che voi e il vostro psicologo siate due scalatori, ciascuno dei due intenti nello scalare due montagne separate, ma adiacenti. Lo psicologo riesce a vedere il percorso migliore per voi, ma non perché sia più sveglio o perché sia stato più veloce a scalare la propria montagna, bensì perché si trova in una posizione che gli consente di vedere cose che in questo momento voi non potete intravedere. Nonostante lo psicologo vi indichi il cammino, siete voi a dover continuare a scalare.

Il vantaggio dello psicologo nei confronti del paziente è, dunque, soltanto la prospettiva. Egli può offrire alla persona una visuale a lui sconosciuta – ma sarà quest’ultima a decidere di integrare quest’informazione per andare avanti.

“Lo psicologo non dà soluzioni, piuttosto mette l’altra persona nelle condizioni di poterle pensare." (Montesarchio, 2012)

Lo psicologo è soltanto un mezzo per raggiungere i tuoi obiettivi, ma la più grande risorsa sei tu.

Metafora della mongolfiera

"La mongolfiera necessita per poter volare di lasciare a terra i sacchi di sabbia e le zavorre che la tengono ferma, di un po’ di calore e di un buon vento che la guidi nel suo viaggio.
Come i sacchi di sabbia e le zavorre, nella vita le nostre paure e le nostre sofferenze ci tengono a terra e ci impediscono di “volare”, cioè vivere serenamente con noi stessi e con gli altri.
Uno spazio di ascolto e accoglienza permette a coloro che lo desiderano di lasciare a terra ciò che limita e fa soffrire, di capirne il senso e di trasformare le emozioni disturbanti in qualcosa di utile e funzionale, che non sia più di ostacolo al raggiungimento di obiettivi e desideri.
Un percorso di aiuto psicologico può essere un buon vento e una bussola che aiuta ad alzarsi in volo e a trovare la propria direzione verso il cambiamento."

https://psicologiafondi.com/la-metafora-della-mongolfiera/